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CONSULENZA PSICOLOGICA ON LINE 

di Roberta De Bellis

 

L’avvenuto passaggio al terzo millennio appare caratterizzato da un processo di cambiamento le cui coordinate essenziali sono rappresentate dalle tecnologie mediatiche. La Psicologia ha un antico rapporto con Internet e le Scienze dell’Informazione. Gia dagli anni ’60 e ’70, negli Stati Uniti, in Giappone, Francia, Inghilterra e Italia, Internet è stato, fin da quei tempi, un potente strumento di comunicazione e scambio rapido di informazioni. Non è dunque un caso che la presenza di Psicologi e Psicoterapeuti in Rete, soprattutto negli USA sia numerosa soprattutto nel campo dell’Educazione e della Psicoterapia. Nell’ambito della Salute Mentale, Internet sta esprimendo tutte le sue potenzialità. Già negli Stati Uniti, la crescita di siti che offrono consulenze psicologiche on line ha sollecitato la necessità di definire regole precise e valide, ovvero criteri standards, a cui i promotori professionisti dell’iniziativa devono assolutamente attenersi. Un vero e proprio decalogo del Web-counseling, un’insieme di linee guida per la pratica di questa attività. Si è definita la Web-counseling come “la pratica del counseling professionale e dell’erogazione di informazione che avviene quando un cliente e un consulente sono in località distanti e utilizzano tecnologie elettroniche per comunicare attraverso Internet”. In Italia la consulenza on line e avvenuta a partire dal 1995, attraverso la nascita di siti che hanno intuito le potenzialità della Rete come mezzo di diffusione di informazioni, condivisione di esperienze e creazione di una cultura telematica intorno ai temi della Salute Mentale. Successivamente sono sorti anche siti che offrivano consulenza psicologica on line. A differenza della realtà americana, in Italia la diffusione di Internet in tale settore è andata abbastanza rallentata a causa dello scetticismo che ancora persiste, nonostante la richiesta da parte dell’utenza sia elevata. Le incombenze di carattere etico-professionale hanno riguardato la natura del mezzo di comunicazione. I dubbi più frequenti circolano intorno alla possibilità di poter effettuare psicoterapia on line, in maniera analoga alla psicoterapia tradizionale (cliente e professionista in un medesimo contesto fisico). A tal proposito è bene sottolineare che “le relazioni stabilite in Internet non possono considerarsi terapia, ma possono legittimamente essere considerate una forma di counseling”. Il Counseling è una relazione professionale e un’attività nella quale una persona aiuta un’altra persona a prendere coscienza del suo disagio, offrendo un’opinione, un’istruzione per indirizzare il suo comportamento. La Psicoterapia è un trattamento dei disordini emozionali, comportamentali e della personalità di un soggetto. Se la richiesta negli ultimi anni è aumentata appare evidente come i vantaggi per l’utente non siano pochi. Le motivazioni che spingono a chiedere una consulenza psicologica on line sono svariate. Innanzitutto da un punto di vista pratico c’è una maggiore libertà di tempo e di spazio per l’utente, una flessibilità nel gestire l’ora di prestazione che gli viene offerta; in secondo luogo c’è una minore inibizione nei confronti dello psicologo/a e/o psicoterapeuta, che molto spesso in un contesto terapeutico tradizionale possono rendere difficoltoso il “percorso di cura”. Da una ricerca condotta nel 1999 si è rilevato come la maggior parte degli utenti che richiedevano una prestazione psicologia on line erano spinti da motivazioni quali un costo inferiore, una limitazione fisica e un’imbarazzo sociale nel rapporto “faccia a faccia” con lo specialista. Per molti soggetti il servizio potrebbe essere l’unica possibilità o perlomeno la meno difficoltosa per cercare di risolvere un proprio disagio psicologico (un esempio sono le persone con handicap fisico). Molti altri invece hanno dichiarato di essere stati attratti dalla novità. Certamente la “pratica on line” presenta anche degli svantaggi: l’assenza di un setting neutro e di una comunicazione non verbale, aspetti fondamentali ai fini di un percorso terapeutico. I professionisti che offrono consulenza psicologica on line devono attenersi ad un Codice Deontologico ben preciso, nel rispetto della riservatezza dell’utente, devono essere riconoscibili in modo da poterne verificare l’identità; all’interno dei siti web in cui vengono offerte prestazioni devono essere fornite informazioni relative alle norme professionali vigenti e gli Psicologi e/o Psicoterapeuti devono accertarsi che gli utenti siano informati sulla normativa stessa. Inoltre a prescindere da come il professionista decide di strutturare il suo sito web, c’è un iter che prevede che il candidato alla consulenza on line prenda un contatto mail: questa corrisponde alla fase tradizionale dell’accoglienza, della decodifica della domanda e della ridefinizione del problema presentato. Lo scetticismo che pervade è causato probabilmente da una mancanza di omogeneità tra i vari professionisti. C’è una divergenza di opinioni a riguardo, nel senso che alcuni sono a favore dell’attività psicologica on line, altri al contrario preferiscono restare ancorati ad una tradizionale visione della consulenza psicologica. Non si dovrebbe considerare la prestazione on line come un’attività che vuole sostituire la pratica classica, bensì come un’alternativa, un’opportunità diversa per gli utenti che per qualsiasi motivazione sono restii ad intraprendere un trattamento “vis à vis”. Non si può nascondere che per molte persone, la Rete rappresenta un mezzo più segreto, poiché caratterizzato dall’anonimato, pertanto la spinta a fare qualcosa che possa migliorare il proprio benessere psicologica è maggiore. Sicuramente ci sono dei limiti che vanno considerati, rispetto ad un rapporto tradizionale tra cliente e professionista: l’empatia che si instaura in un setting concreto e non virtuale è molto più forte, però con ciò non si può escludere a priori che l’utenza possa trarne comunque dei benefici da un punto di vista di benessere psicologico. Le critiche e i dubbi sono in parte giustificati, i dati della realtà italiana sono ancora poco definiti e la Rete è un fenomeno alquanto complesso.La “e-therapy”, come viene definita è una sorgente alternativa, laddove diviene difficile per un utente rivolgersi ad una terapia tradizionale. La domanda dell’informazione e dell’approccio al disagio psicologico e alla malattia mentale diviene sempre più numerosa ed Internet potrebbe rappresentare uno strumento valido di conoscenza e approfondimento delle tematiche psicologiche, uno spazio riservato e personale dove poter dialogare con lo psicologo al fine di migliorare la propria qualità di vita.  

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