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Mal d’amore e separazione

 Jorgo Mistho e Barbara Rossi

Negli ultimi dieci anni le separazioni sono aumentate del 60 % . Ci si separa mediamente dopo 12 anni di convivenza. La fascia d’età più coinvolta va dai 35 ai 45 anni ma si chiude il matrimonio a qualsiasi età, dai venticinque ai sessanta ed oltre. Aggiungendo il terminare delle convivenze , queste ormai molto diffuse tra i più giovani, l’Italia si colloca pienamente tra i paesi occidentali  per la durata media della vita in due.Il fenomeno italiano però forse più significativo di questi ultimi anni è  la forte diminuzione dei matrimoni, compensato in parte dalle nuove convivenze,  e  l’emergere del vivere da   single . La rilevante quota statistica di famiglie formate da un unico membro è determinata in parte della vedovanza ma anche in larga parte da giovani e meno giovani, magari separati, che non intendono rinunciare alla propria libertà quotidiana per dividere tempi e spazi con un partner. Esistono inoltre i single che vivono nelle famiglie di origine. Giovani e meno giovani non rinunciano alla protezione offerta dalla loro famiglia per intraprendere una esperienza di vita in due che appare ai più pericolosa e incerta. Certo i motivi della permanenza nelle famiglie di origine sono in buona parte dettate dalle limitazioni di reddito. Il vivere nella famiglia di origine comporta  spese minori rispetto un vivere autonomamente, in due o magari mettere su famiglia.  Ma non è secondaria una certa diffidenza ad uscire dal nido familiare. Insomma vivere in due appare per lo più difficile. Ci si separa sempre più spesso in un matrimonio o convivenza oppure si stenta ad uscire dalla famiglia o dalla vita da single per impegnarsi in una  relazione.Paura? Egocentrismo? Rifiuto di crescere alla Peter Pan? Rifiuto delle responsabilità? Disillusione? Mancanza di fiducia nelle relazioni? Evitamento delle fatiche?.......Andrea ha trentatre anni, lavora , ha un discreto stipendio e vive in casa con i genitori . Ha una relazione con Giosi da quattro anni apparentemente soddisfacente ma nonostante le richieste di questa evita di fare qualsiasi progetto concreto di vita insieme. Fulvia, quarantenne,  è invece uscita dalla casa dei genitori da oltre otto anni. Vive da sola in un grazioso appartamento. Ha avuto alcune relazioni importanti a suo dire, anche una breve convivenza. E’ insoddisfatta della sua vita e ora desidera più che mai un mettere su famiglia per avere un figlio ma non trova il partner adatto.  Dani, più giovane, è reduce da una storia lunga e altalenante con Luca formalmente chiusa da due anni. Ha avuto poi  qualche relazione fugace . Parla male ed insieme bene di Luca ancora oggi con le amiche come se avesse con lui una storia d’amore in corso, come non fosse mai terminata. Enrico vive da solo in una bella mansarda. Guadagna bene, ha una bella auto. Ha avuto molte relazioni, qualcuna in contemporanea con più donne, spesso sposate. Si è sposato ma il matrimonio ha retto solo alcuni anni.  Innamorato a volte ma per breve tempo. Nonostante ne abbia le possibilità economiche  porta ancora oggi i suoi  vestiti a lavare a casa della madre, vedova. Alfredo, Freddy per gli amici, è sposato da sei anni con una figlia. Ha tradito  qualche volta la moglie. Ha attualmente con lei rari e veloci rapporti sessuali, per dovere e per mantenere la quiete familiare, dice lui.   Ama sua figlia anche se se ne occupa poco.Cosa hanno in comune Andrea, Fulvia, Dani, Enrico ?  Nonostante l’apparente autonomia, per esempio tutti hanno una vita sociale abbastanza intensa, in realtà non si sono mai separati realmente dal genitore o da un suo sostituto materno o paterno, non hanno mai convintamene intrapreso una relazione adulta, piena, efficace con un partner. Il tema della separazione, della difficoltà del separarsi e dell’iniziare una nuova relazione sarà  il fulcro di un gruppo che il CISP (Centro Italiano Sviluppo Psicologia) condurrà prossimamente. 

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