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DI GRUPPO IN GRUPPO

L'ESPERIENZA DEI GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO

di Barbara Rossi e Gianni Lanari

 

L'esperienza gruppale

Varie sono le esperienze di gruppo che si possono incontrare, cui ci si avvicina con un sentimento misto di curiosità e timore. Si parla ancora troppo poco di gruppo, ma l'interesse delle persone pare crescere a dismisura. L'importanza del "gruppo" ci sarà più chiara se pensiamo che la nostra vita è sempre attraversata da esperienze gruppali che non possono non influenzare il nostro sviluppo e la nostra opinione in merito, in termini di ostilità, rabbia o di entusiasmo, di desiderio di partecipazione. Pensiamo alla nostra famiglia, alla scuola, al gruppo di amici, ai colleghi sul lavoro, al gruppo vacanze, al gruppo sportivo, in palestra…. Alcuni gruppi sono più stabili nel tempo, come la famiglia, altri più temporanei, come quei gruppi che si formano sul treno, in vacanza, in ospedale, sul tram…e che si sciolgono in breve. I gruppi possono avere dimensioni differenti: basta un minimo di 3 persone per fare gruppo, un gruppo che può diventare piccolo, medio o grande, fino alle folle delle manifestazioni che conosciamo. Allo stesso modo possiamo dire che i gruppi hanno finalità diverse. Durante l'infanzia il gruppo dei coetanei funziona da stimolo per la crescita, da sostegno, ed è una prima alternativa al gruppo familiare. Ricordiamo in merito ad esempio l'utilità e il supporto dei gruppi di studio durante tutta la vita scolastica. Durante l'adolescenza i gruppi di coetanei hanno funzioni conoscitive, di esplorazione, di conoscenza del proprio ruolo e delle proprie competenze: il maschile, il femminile, il relazionale, l'altro, il partner, i divertimenti, la trasgressione, gli hobbies, lo sport….ecc…In sostanza le domande che circolano nei gruppi in questo periodo, ma anche in seguito, sono: chi sono? Cosa voglio? Dove stiamo andando? E il gruppo diventa un gruppo di ricerca, fondamentale nella crescita. Talvolta i giochi si inceppano in un qualche modo, il singolo finisce per isolarsi, oppure il gruppo non potendo realizzare in modo costruttivo le proprie mete, finisce per deviare dai suoi obiettivi iniziando a perseguire mete trasgressive, di ribellione e rabbia, in modo oppositivo rispetto alle norme, procedendo allo sbando, con grande sofferenza dei singoli. Un esempio tipico è il gruppo dei tossicodipendenti, o il gruppo deviante che si organizza per commettere furti, rapine, o altri reati. In sintesi, i gruppi possono travolgere dall'entusiasmo e portare come se stessimo viaggiando in treno, al traguardo, oppure possono far deragliare il treno su cui si cercava di viaggiare. Rispetto al mantenere ben certa la meta del viaggio, è quindi probabilmente fondamentale la figura del conduttore del gruppo, o facilitatore, a seconda delle sue funzioni.

Il facilitatore del gioco di gruppo

Spesso si assiste ad una situazione per cui da una parte molti gruppi di auto mutuo aiuto sorgono proprio in contrapposizione al sistema degli interventi degli operatori professionali che sembrano a volte non essere in grado di soddisfare la varietà e la complessità dei bisogni umani, mentre dall’altra parte spesso gli operatori professionali sembrano diffidenti verso le iniziative di auto mutuo aiuto che vengono considerate come tentativi “pericolosi” di raggiungere obiettivi che richiederebbero un accompagnamento caratterizzato da una delicata quanto forte competenza professionale. Forse la ”verità” non sta, per intero, né da una parte né dall’altra. Sia l’approccio professionale che quello di mutuo aiuto hanno molto da offrire l’uno all’altro e potrebbero trarre evidente beneficio da una loro fattiva collaborazione. E’ basandosi su tutto ciò che i gruppi di auto mutuo aiuto organizzati dal C.I.S.P. vengono incoraggiati, avviati, facilitati e sostenuti da operatori professionali, in modo tale da utilizzare al meglio le caratteristiche positive derivanti dall’utilizzo complementare di entrambi i tipi di approccio. Malgrado una certa letteratura sull’argomento che descrive tensioni all’interno del gruppo tra partecipanti e operatori professionali, si è visto infatti che il professionista facilitatore, se adeguatamente preparato, agendo con modalità discrete, non interpretative e non invasive, può costituire un ottimo strumento che il gruppo di auto mutuo aiuto può utilizzare per raggiungere al meglio i propri obiettivi.

Potenzialità e limiti dell'auto aiuto

Se da un lato è fondamentale la consapevolezza della persona sui suoi bisogni e la sua disponibilità ad occuparsene, cioè ad attivarsi alla ricerca di soluzioni di miglior benessere, dall'altra si può discutere a lungo sul significato del chiedere aiuto o darsi aiuto. Sicuramente, nessuno ci può aiutare se noi non glielo permettiamo. Parlare di auto aiuto, infatti, potrebbe sembrare improprio perché nei gruppi A.M.A. in realtà non si esclude l'aiuto da parte di altri, che avviene nella circolarità, nello scambio verbale, nel confronto e nel supporto emozionale, e che viene alquanto valorizzato. Sembrerebbe escluso invece come negativo l'aiuto di chi si pone come operatore, conduttore o psicoterapeuta che si voglia, quasi un modo per rimandare ad altro tempo e luogo il confronto più complesso che includa non solo il dialogo tra pari, ma anche quello "verticale", come quello che si ha coi genitori, con gli insegnanti, coi nonni, coi bambini…ecc. dove diventa cruciale un altro tipo di apprendimento e di riflessione su di sé e il rapporto con gli altri. Si lascia così una domanda aperta sul cosa significa sentirsi "bisognosi", e sul cosa ci rende difficile il rapporto con quelle figure, domanda che rimandiamo a contesti di carattere più psicoterapico. E resta la propria scelta personale sul percorso a sé più idoneo.

 

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ADDESTRAMENTO ASSERTIVO DI GRUPPO

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